CURIOSITÀ SULLA FESTA DELLA MADONNA DELLA LIBERA
Il culto verso la Madonna della Libera a Pietrelcina affonda le radici in tempi remoti. In effetti, una Cappella e una Confraternita intitolate alla Madre Celeste erano già presenti sin dalla metà del XVI secolo.
Quando, a causa delle leggi eversive (Legge n. 3036 del 7 luglio 1866 e Legge n. 3848 del 15 agosto 1867), tutti i beni della Cappella della Libera andarono perduti, la civica amministrazione, d’accordo con l’arciprete, assunse l’incarico di curare, mediante un comitato, i festeggiamenti in onore della sua Patrona nelle tre feste a lei dedicate: prima domenica di agosto, 3 dicembre e 2 luglio. Nacque il primo Comitato Festa che, costituito ai primi di luglio, espletava il suo mandato sino alla festa del luglio successivo, per la durata di un anno.
Maria Giovanna Scocca, deceduta nel 1910, raccontava che gli abitanti di Paduli, paese limitrofo di Pietrelcina, « saputo che avevano una Madonna miracolosa, vennero dal sindaco di Pietrelcina a chiederla, ma il nostro sindaco non li fece entrare per paura del contagio (era il 1854) e li fece fermare fuori del paese al torrente Isca. I Pietrelcinesi portarono la Madonna essi stessi fino al torrente Isca, al cospetto di Paduli ed il colera cessò anche in questo paese ».
Durante i secoli la statua della Madonna della Libera ha avuto vari restauri, alcuni certi, altri intrecciati alla leggenda. Sempre Maria Giovanna Scocca raccontava: «Quando è stata fatta la statua di Maria Santissima c’erano gli scultori forestieri; non riuscivano a terminarla, perché la testa non usciva mai. Allora lasciarono e pensarono di andare a pranzo. Ma al ritorno trovarono la testa della Madonna già fatta, e questo è il primo miracolo». Secondo una tradizione locale, l’artista della statua è quello stesso della Madonna delle Grazie di Benevento.
BIBLIOGRAFIA
Sergio Tretola “La Madonnella Nostra - La Confraternita e il culto della Madonna della Libera in Pietrelcina”
a cura del Centro Studi e Ricerche Storiche Pietrelcina - Pietrelcina (BN) 1987
Lino da Prata - Alessandro da Ripabottoni “Beata Te, Pietrelcina”
Edizioni “Padre Pio da Pietrelcina” - S. Giovanni Rotondo (FG) 1976